Ogni uomo ha bisogno di costruire un dialogo tra sé e l’universale. Ognuno è allo stesso tempo credente ed ateo, pratico e speculativo. Il discorso teologico non è mai lontano dal discorso sull’uomo: la vita, la relazione, la ragione, la volontà, gli affetti: ogni aspetto di noi ha a che vedere con una domanda intima e universale, che riguarda l’assoluto.

Questo significa anche che ogni errore teologico è anche un errore antropologico, e di conseguenza sociologico, politico. Abbiamo bisogno di fermarci e di dare un nome a quello che stiamo vivendo e che abbia il sapore dell’eterno.

ISSRA è una cerniera, un punto di connessione fra il sapere spirituale ed il mondo.

Studiare l’essenzialità dei trattati teologici permette di avere una chiave di lettura per ricomporre la profonda frammentarietà dell’uomo contemporaneo, integrando il senso di eterno nella propria vita, rispondendo al bisogno ultimo di restituire la speranza come orizzonte di sintesi delle fatiche e delle paure dell’uomo.